Voglio raccontare una storia di teatro. Ieri è stato presentato il cartellone di scena contemporanea, una rassegna di teatro contemporaneo che si terrà alle Muse, il programma è qui. Tra gli spettacoli, voglio parlare di The Train. Che funziona più o meno così: una compagnia inglese di grande levatura ha un’idea di spettacolo, e stringe un accordo con la Lancaster University per utilizzare, per la realizzazione dell’idea, la sua sofisticata tecnologia. Poi, la compagnia inglese chiama un centro di produzione italiano, Marche Teatro appunto, e si inizia a parlare di co-produzione.

Parla che si parla, la compagnia e Marche Teatro decidono di costruire lo spettacolo ad Ancona, dove arrivano i membri della compagnia e la sofisticata tecnologia della Lancaster University. E basta. Si decide infatti che il set dello spettacolo, molto molto particolare, verrà interamente costruito dalle maestranze di Marche Teatro (sofisticate almeno quanto la tecnologia di Lancaster) all’interno di una grande sala del nostro teatro.

Abbiamo quindi la compagnia inglese, la tecnologia di Lancaster, le maestranze di Marche teatro, la città di Ancona. Mentre si costruisce il tutto, tutti assieme, Marche Teatro pensa bene di mettere in relazione anche le due università: Lancaster e Univpm, che viene a conoscere la tecnologia sofisticata utilizzata per lo spettacolo. Sempre bene, oggi, creare queste connessioni.

Naturalmente, pur essendo uno spettacolo molto, molto particolare e per 12 spettatori alla volta, che si trovano in una specie di treno e viaggiano in una specie di inconscio della protagonista, pur essendo uno spettacolo molto particolare servono pur sempre gli attori. La compagnia inglese, dicevo, è venuta così, ignuda: la compagnia, qualche valigia, la tecnologia. Gli attori si decide infatti di prenderli italiani per l’Italia. Poi, per gli altri Paesi, si prenderanno di altri Paesi. I giovani Dario Iubatti, già visto nell’ultimo lavoro di Carlo Cecchi qui alle Muse, e la nostra Laura Graziosi, quindi, entrano a far parte della squadra.

Ecco qui, dal 30 settembre e per un mese, in scena al nostro teatro, un lavoro che, credo, è ancora più intrigante quando si conosce questo dietro le quinte. Resto sempre molto affascinato di fronte alla creazione della messa in scena e mi piaceva condividere questa con chi ha avuto voglia di leggerla.

Paassessore