Circa 120. Questo è il numero degli insegnanti delle scuole del territorio che hanno risposto al nostro invito e hanno visitato ieri, in anteprima, Il Caravaggio di Roberto Longhi, guidati dalla curatrice Maria Cristina Bandera, e informandosi sulle attività didattiche previste per i loro studenti. Invitare gli insegnanti significa permettere loro di fare al meglio un lavoro troppo spesso sottostimato, portare loro il rispetto che meritano, e mettergli a disposizione un capolavoro assoluto della pittura d’ogni tempo per trasmettere ai ragazzi la passione per l’arte, per la storia, per il bello, per la cultura.

Torneranno nei prossimi mesi con classi intere di ragazzi, e molti di questi, io lo so, rimarranno colpiti abbastanza da cercare qualcosa in più, da ripetersi “ancora, ne voglio ancora”, da comprendere la differenza tra guardare e vedere, da sentire il bisogno della stessa emozione. Alcuni riconosceranno in quel quadro un maestro, alcuni un’ispirazione, altri proprio niente, ma valeva la pena provarci. Questo è quanto di miracoloso resta nella cultura, sia essa arte, musica, spettacolo, letteratura: la capacità di segnare le vite. Un concetto che spesso si dimentica, attribuendole tanti altri ruoli, tutti benemeriti, ma tutti secondari se paragonati alla forza di cambiamento dell’individuo di cui essa è capace.

Per visitare la Pinacoteca e il Caravaggio di Roberto Longhi, qui le indicazioni.