Sono stato interpellato più volte sull’imminente esposizione il Caravaggio di Roberto Longhi che si terrà in Pinacoteca dal 30 settembre. Mi hanno chiesto di cosa si tratta, come ci siamo arrivati, perché farlo, quanto costa, se ha un seguito ecc. ecc. Qui sotto cerco di fornire alcune risposte.
Cosa è
Roberto Longhi è stato uno dei più grandi storici dell’arte di tutti tempi, oltre che uno dei migliori scrittori in lingua italiana del secolo passato. Tra i suoi meriti c’è quello di aver fatto emergere dalla semioscurità Caravaggio, e di raccontarne già nella sua tesi di laurea la grandezza, poi approfondita in numerosi saggi e scritti. Longhi acquistò, anche, il Ragazzo morso da un ramarro, dipinto che amò moltissimo e del quale fece anche una riproduzione (sì perché gli storici dell’arte di quei tempi, non avendo smartphone e non potendo sempre girare con voluminose macchine fotografiche dagli sviluppi ardui e costosi, disegnavano, e disegnavano bene).
Il Ragazzo morso da un ramarro è un dipinto capitale nella storia dell’arte italiana (e quindi mondiale) perché testimonia la veridicità dell’affermazione di Longhi secondo cui “Caravaggio è il primo dei moderni”. La storia dell’arte è stata prodiga di esegesi delle metafore e allegorie presenti nel dipinto, come chi visiterà la mostra scoprirà, ma al tempo stesso è unanime nel riconoscerne la novità, la modernità, l’impatto.
Il Ragazzo morso da un ramarro è di proprietà della Fondazione Longhi, uno dei maggiori centri di studi di storia dell’arte d’Italia, la quale Fondazione ha un accordo con Civita Mostre per esposizioni temporanee del dipinto nell’ambito di mostre selezionate, o in altre occasioni. Il dipinto non viene esposto al pubblico da anni, in Italia, e l’ultima mostra cui ha partecipato è stata in Giappone. La curatrice, Maria Cristina Bandera, è un’autorità storico-artistica per quel che concerne la pittura nel nostro Paese. L’evento è quindi organizzato da Civita Mostre, dal Comune di Ancona e dalla Fondazione Roberto Longhi.
Perché Ancona
Ancona è, oggi, capace di interloquire sul piano della politica culturale con i maggiori riferimenti nazionali e internazionali. Questo a seguito dell’eliminazione di una serie di zone d’ombra, come la chiusura prolungata della Pinacoteca, la Mole in attesa di un progetto unitario, il Teatro in difficoltà da tempo, l’area del Porto Antico non socializzata, il centro storico privo di un piano di valorizzazione adeguato, molti contenitori culturali non attivati. Una volta organizzata questa infrastruttura culturale Ancona ha dimostrato una personalità significativa, in un territorio che interessa molti operatori, e dunque può attirare operazioni come quella del Ragazzo morso da un ramarro.
Nello specifico, Civita Mostre, uno dei principali operatori del settore mostre in Italia, che è stato incaricato dalla Fondazione Cariverona di seguire la fase logistica del progetto Ecce Homo alla Mole, ha riconosciuto nella riapertura della Pinacoteca un momento importante per l’intero panorama nazionale e ha proposto di accelerarlo attraverso un’esposizione particolarmente significativa come quella del Ragazzo morso da un ramarro. Noi, abbiamo ritenuto che la cosa fosse grandiosa per il Museo e per la città. Qui il depliant che girerà per l’Italia.
Come funziona
La mostra apre al pubblico il 30 settembre. La mostra include una sezione di racconto sul rapporto tra Longhi e Caravaggio, il dipinto e un video realizzato appositamente dalla Fondazione Longhi che racconta alcuni aspetti delle vicende caravaggesche. Le visite saranno a gruppi di 20-25 persone, e sempre guidate. Il biglietto d’ingresso alla Pinacoteca, incluso il percorso Caravaggio, sarà di 10 euro, 8 i ridotti. Sarà possibile prenotare dalla settimana prossima on line e per telefono. La prenotazione, ovviamente, è alquanto consigliata. Tutti i dettagli tecnici sono e saranno messi a disposizione dalla sezione comunicazione del Comune e della mostra.
Contro e Pro
In casi come questi (non sto a spiegarli perché ci vorrebbe troppo), il regolamento comunale prevede anche un passaggio in commissione bilancio di consiglio comunale per valutare la proposta. Questo passaggio è stato fatto e solo un partito ha votato contro, il M5S, anche se mancava l’opposizione di centrodestra che non so immaginare cosa avrebbe votato. In generale poi, c’è chi ha detto o scritto che si trattava in fondo di “un solo quadro”, che si possono “spendere meglio i soli” e che “non mi piace Caravaggio” (tutte frasi di cui sono testimone diretto).
Da cittadino, e da amministratore, sono convinto della bontà dell’operazione, perché esporre il Ragazzo morso da un ramarro accredita automaticamente una Pinacoteca bellissima, ma poco conosciuta a livello nazionale e internazionale, e apre la città alla possibilità, sino a un anno fa nemmeno considerata, di ospitare opere ed eventi di caratura mondiale.
L’arrivo e l’esposizione all’interno della Pinacoteca di Ancona del Ragazzo morso da un ramarro ha un costo di circa 155.000 euro, diviso tra Comune e Civita, costo che viene poi bilanciato dalla vendita dei biglietti e che dovrebbe essere legato anche a un indotto procurato. L’obiettivo è quello di rendere l’operazione il meno onerosa possibile per la città, questo è ovvio (cioè, augurarsi che vengano molte persone e fare in modo che così sia), ma anche se non fosse a costo zero l’operazione assicura un posizionamento di cui la nostra Pinacoteca godrà per diverso tempo, augurandoci poi che certe occasioni vengano persino replicate, come accade in alcune grandi città italiane. Questo senza considerare che avremo sotto casa per tre mesi uno dei dipinti più importanti della storia dell’arte italiana, a far compagnia al Tiziano, al Crivelli, al Lotto.
In che contesto accade
In questi giorni si sta svolgendo la masterclass di Yuzuko Horigome, una della maggiori violiniste del mondo e, grazie al fatto che per il primo anno il Comune di Ancona partecipa a Residart, la Horigome dirigerà i solisti di Residart il 18 settembre alla Loggia dei Mercanti. Per rendere meglio l’idea, due giorni dopo, dato che era in Italia (cioè qui), la Horigome è stata invitata a suonare al Quirinale dalla Presidenza del Consiglio. Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, grazie alla spinta appassionata del festival Cinematica, all’organizzazione produttiva di Marche Teatro e al Comune di Ancona, uno dei più grandi coreografi di danza contemporanea viventi, Jiri Kylian, girerà ad Ancona uno dei suoi famosi cortometraggi. Il 30 settembre, il Ragazzo morso da un ramarro sarà ospitato dalla Pinacoteca di Ancona. Il 27 ottobre inaugurerà alla Mole la mostra Ecce Homo, con opere dei maggiori scultori del Novecento e contemporanei, alcune delle quali resteranno alla Mole anche dopo l’esposizione. Il Ministro Franceschini delegherà la sottosegretario alla Cultura Borletti Buitoni per l’inaugurazione, data l’importanza dell’evento. Nel frattempo, due grandi opere liriche si presentano alle Muse: Lucia di Lammermoor, con la sua eclatante scena di follia (23 e 25 settembre) e la Tosca con la regia internazionale di Pete Brook (14 e 16 ottobre). Tutto questo è possibile perché Ancona ha, ora, un’infrastruttura culturale che funziona e che deve essere valorizzata, e sulla quale lo spettacolare mondo culturale della città e del territorio (dai festival alle residenze artistiche, dai gruppi musicali ai poeti e così via) può contare. Questa mattina ho incontrato promoter musicali per parlare di grandi concerti ad Ancona, e stiamo mettendo ordine tra le tante proposte di artisti e operatori del territorio che, ora, possono contare su luoghi, servizi, legami, temi, appuntamenti che sostengano la loro creatività.
Insomma, Il Caravaggio di Roberto Longhi è un’operazione importante per Ancona perché Ancona se la merita, è una città bella che troppo spesso manca di ambizione, e che deve invece mettere in campo progetti sostenibili, con i piedi per terra, ma ambiziosi. Deve crederci e crescere, anche se crescere significa automaticamente perdere ognuno un po’ della nostra autoreferenzialità nel luogo in cui viviamo. Qui operano, abitano o saltuariamente tornano menti eccezionali, artisti giovani che sono straordinari, in tutti i campi. E’ giusto che la città sia alla loro altezza e dia loro un’infrastruttura in cui operare al pieno delle loro possibilità. Non si fa in un giorno, ma in qualche anno sì, e difatti lo si sta facendo, grazie al fatto che si è messa la cultura in posizione prioritaria.