Il primo capitolo del progetto che vuole fare della Mole un sistema capace di produrre, formare, esporre, programmare cultura è una mostra che si intitola Ecce Homo – da Marino Marini a Mimmo Paladino. La scultura di figura in Italia. Per almeno quattro motivi, la mostra è particolare: perché restituisce ad Ancona uno spazio meraviglioso e particolarissimo; perché sono esposte opere difficilissime da vedere e da spostare, opere scelte appositamente per questi spazi; perché alcune delle opere esposte rimarranno alla Mole per molto tempo; perché attorno ad essa si svilupperanno decine e decine di attività, con l’obiettivo di creare un effetto domino culturale di dimensioni al momento inimmaginabili.
Il primo motivo, gli spazi. Quando Flavio Arensi, curatore della mostra, è arrivato alla Mole ha girato per le sale e ha pensato bene che proprio quelle lì, che si chiamavano Emendabili e Kliss, che erano divise da pannelli di cemento, legno e cartongesso, che erano attraversate da travi e passerelle di legno, che avevano un impianto elettrico abbastanza fatiscente e così via, insomma, ha pensato bene che proprio quelle lì sarebbero state perfette per Ecce Homo. “Ah beh, sei sicuro?” abbiamo chiesto. “Perché avremmo quelle sopra, sai, anche quelle…” ma niente da fare. Flavio ci ha subito trasmesso l’emozione per spazi che si intuivano incredibili. E quindi le cose sono andate da così
e da così
a così
a così
(e a così)
fino a qualcosa che, potete immaginare, ha a che fare con questo
Il secondo motivo, le opere. Le opere che si trovano in mostra sono state scelte una ad una in relazione agli spazi di cui ho appena parlato dal curatore Flavio Arensi, in costante dialogo con Domitilla Vallemani del Fondo Mole Vanvitelliana e con Andrea Mangialardo, l’architetto che ha ripensato e allestito le sale. Molte sono opere che i proprietari non prestano mai, altre sono opere che non vengono esposte da molto tempo, o che non sono mai uscite dalla loro città di provenienza, come gli incredibili Sette savi di Melotti che il Sindaco di Ancona ha chiesto con convinzione alla città di Milano e ottenuto grazie proprio alla bontà del progetto. Vedere il cantiere è stato a dir poco emozionante. E’ emozionante, in effetti, perché il cantiere andrà avanti sino a un minuto prima dell’inaugurazione, immagino.
Il terzo motivo, l’inevitabilità dell’arte. Alcune delle opere esposte rimarranno alla Mole per un periodo più lungo. Non solo: alcune arriveranno nei prossimi mesi, e saranno a dir poco impressionanti, e il meccanismo continua a girare perché gli spazi della Mole sono così entusiasmanti che chi, grazie alla preparazione di questa mostra, ha iniziato a conoscerli promette ulteriori grandi cose. Questo ha una conseguenza, l’inevitabilità dell’arte. Frequentare un luogo per molte ragioni e andare a sbattere contro le opere d’arte, vederle mentre si fanno altre cose, incontrarle e studiarle da diversi punti di vista, viverci assieme, ci rende migliori. La Mole sarà un luogo così, che rende migliori. Con le mostre, ma anche con opere che fanno da sfondo alla vita di chi decide di frequentare questa splendida architettura.
Il quarto motivo, le attività. Ecce Homo è anche tante attività che si moltiplicheranno in questi sei mesi alla Mole, coinvolgendo sia l’organizzazione della mostra, impegnata a creare una relazione continua tra la città e le opere esposte, sia tanti operatori culturali e artisti del territorio, che sul tema della mostra e attorno alla mostra costruiranno azioni, spettacoli, incontri, divagazioni e così via: musica, video, installazioni, performance, riflessioni… Molti sono già all’opera, altri saranno contattati, altri ovviamente arriveranno: La Mole è aperta ed inclusiva. Si inizia tra l’altro con un botto incredibile, vedere qui per credere. E si continua con tanti artisti e operatori del territorio, in un calendario che sarà consultabile sul sito della Mole.
Giovedì 27 ottobre, alle 18 e 30, si aprirà la mostra con una serata dedicata alla città e a quanti vorranno intervenire. Dal giorno dopo, la mostra seguirà i seguenti orari: Martedì e Mercoledì su prenotazione per scuole e gruppi; Giovedì, Venerdì e Sabato: 16-19/Venerdì fino alle 22; Domenica: 10 – 13 / 16 – 19 Lunedì chiuso. Il biglietto costa 8 euro, 6 il ridotto. Chi visita questa mostra ha diritto alla riduzione sul Caravaggio di Roberto Longhi, e viceversa, basta presentare il biglietto.