Quello che fa la differenza tra una città e un centro abitato è la produzione culturale. La produzione culturale a volte però sfugge alla città: sono convinto che buona parte degli anconetani non si sia mai raccapezzata bene circa il nostro Teatro e le sue attività, anche a causa di una distanza tra Teatro e cittadini che è nostro compito ridurre sempre più.

Il nostro Teatro, che è uno dei 19 Teatri di rilevante interesse culturale dal Ministero, ha una stagione di prosa, presentata una settimana fa, che sarà affiancata da una stagione di teatro contemporaneo e da una stagione di danza, oltre che, ovviamente, da una stagione lirica gestita dalla Fondazione Muse e da una molteplice serie di attività. La stagione si consulta qui, ci si abbona, o non ci si abbona e si va ad uno o più spettacoli, e così via.

Il nostro Teatro poi produce spettacoli, con i suoi lavoratori, i suoi attrezzi, le sue scene, nei suoi spazi, con le idee di artisti importanti. Gli spettacoli che il nostro Teatro produce vanno in giro per la nazione, vengono messi in scena in altri Teatri prestigiosi, a Torino, Verona, Roma e altri centri di cultura. Qui è possibile leggere una rassegna stampa generale. Così, se uno di Ancona passeggia a Verona un giorno di primavera, è possibile che incontri un manifesto di uno spettacolo che si terrà all’Arena in prima nazionale e che sia prodotto – si legge nel manifesto – da Marche Teatro, teatro di riconosciuto interesse culturale di Ancona.

Però, non capita a tutti gli anconetani di andare a spasso a Verona, o in altre città, e proprio in contemporanea con la programmazione di uno spettacolo prodotto qui. Per questo, dovremmo creare una galleria dei manifesti delle nostre produzioni nelle altre città, perché è importante far sì che noi tutti siamo fieri di una produzione di spettacolo dal vivo che, tra l’altro, ci permette di avere un riconoscimento morale ed economico dal Ministero.

Voglio dire che spesso a chi vive in una città che produce cultura accade come a quelle persone che ascoltano la propria voce al registratore e saltano sulla sedia: “accidenti, ma questa voce sono proprio io?”.

Sì, questa voce siamo noi: gli spettacoli che produciamo con le nostre forze e mandiamo a debuttare fuori, così come gli artisti anconetani che si esibiscono in giro per l’Italia e per il mondo, a molti dei quali, di unanime levatura artistica, è importante che la città sia vicina attraverso il Patrocinio.

Dicono alcuni che il Patrocinio è solo un logo. Ma non è così: quando un artista esibisce le sue opere, o suona davanti a una platea, dall’altra parte dell’Italia o del mondo, il Patrocinio della sua città significa vicinanza, orgoglio, gratitudine, intimità. Ad esempio, qui c’è la recensione di una mostra di un’artista anconetana alla quale abbiamo concesso il Patrocinio, e che speriamo abbia sentito la nostra vicinanza e la nostra gratitudine, il legame insomma che questa città deve rispettare con i suoi figli. Ogni volta che la produzione culturale di questa città fa mostra di sé all’esterno, la città deve pervadersi di questo mix di sensazioni, perché, come dicevo all’inizio, la differenza tra una città e un centro abitato è la produzione culturale.

Paassessore